Eventi

Teatro S.Martino - 14 aprile 1997 - ore 21

• Rod Summers (Olanda) grande ricercatore e perfetto conoscitore della saghe islandesi, detentore di uno degli Archivi più forniti d'Europa in tema di poesia sonora, presenta performances dove l'elemento lineare dato dal linguaggio è messo in crisi da atti 'provocatori', ne derivano azioni contrastate e contrastanti.
• Bianca Menna (Italia) (in arte Tomaso Binga) nome storico della sperimentazione italiana, uso il linguaggio in chiave ironica, mettendone sempre in evidenza le contraddizioni, finalizzate sempre ad un messaggio o sociale o morale o esistenziale. Assetto a tratti da cabaret, molto precisa nel calibrare gli elementi scenici, godibile nelle sue performances.
• Magnús Pálsson (Islanda) islandese ma residente a Londra, si avvicina alla poesia sonora con il tipico tratto affabulante, grande assetto narrativo, e rispetto linguistico. Poeta visuale, rappresenta la punta più avanzata nella ricerca poetica del suo paese.
• Mark Sutherland (Canada) poeta visuale, poeta sonoro e videopoeta, usa una forte connotazione orale per rapportarsi a ritmi musicaleggianti, grande presenza scenica, presenta performances dove tende sempre ad essere sopra le righe, forte impatto con il pubblico.
• Giuliano Zosi (Italia) altro nome storico della sperimentazione italiana, attivo da oltre vent'anni, ha sempre fatto della vocalità e della oralità la sua bandiera preferita, rifiutando l'apporto tecnico, e ottenendo esiti alti, grazie alla sua impostazione rigorosamente musicale. Molto controllato in scena.
• Nobuo Kubota (Giappone) per certi versi un portento della natura, perché rifiutando ostinatamente l'uso della lingua, utilizza tutti i rumori, i click che l'apparato buccale può fare, un neologismo rumorico continuo, uno sbottìo di suoni che il corpo emette e raramente notiamo o registriamo. Ben conosciuto jazz-session man a Toronto, dove vive da anni.